La Libertà

Il giornale è l’organo del Partito liberale lombardo. Dapprima la testata si intitola semplicemente “Risorgimento” e non riporta alcun sottotitolo, mentre col secondo numero assume la denominazione di “Risorgimento liberale” e dal terzo compare il sottotitolo “organo del Partito liberale”. Nel gennaio 1945 cambia nuovamente titolo diventando “La Libertà”, nome che verrà conservato anche dopo la liberazione, fino alla chiusura della testata.
Alla redazione collaborano vari dirigenti del partito quali: Filippo Jacini, Cesare Merzagora, Giustino Arpesani, Anton Dante Coda, Edgardo Sogno – che anche durante il periodo di detenzione a San Vittore riesce a far pervenire alcuni articoli -, Enzo Vittorio Alfieri, che ne è anche direttore fino al gennaio 1945, quando, per sua stessa indicazione, gli subentra Bruno Minoletti, segretario della delegazione Alta Italia del Pli.
Il foglio è in un primo periodo stampato a Lodi, presso la tipografia Biancardi, individuata da Ermanno Tronci, che aveva vissuto nella città in gioventù e che manteneva i contatti tra gli esponenti liberali lodigiani Mino Rossetti e Nicola Centofanti e il partito milanese.
L’organizzazione del Pli a Milano nel 1944 può contare su due punti di riferimento noti ai vari esponenti liberali che si recavano nel capoluogo lombardo per riferire o raccogliere informazioni: lo studio di Giustino Arpesani, rappresentante liberale nel Clnai, in via Bigli 9; quello dell’avvocato Luciano Elmo, responsabile militare del partito, in corso Regina Margherita 38. Proprio in seguito ad una perquisizione della polizia nello studio di Elmo il 31 luglio 1944, per una serie di sfortunate coincidenze, cade una parte importante della rete militare e organizzativa del partito. La retata porta all’individuazione della tipografia e all’arresto di Ermanno Tronci e Francesco Biancardi. Quest’ultimo, nel tentativo di salvaguardare i dipendenti della tipografia, si assume le piena responsabilità della stampa del materiale clandestino. Entrambi deportati in Germania, periranno in campo di concentramento.
In seguito a tale caduta, i numeri 7 e 8 del foglio vengono sequestrati e le pubblicazioni ripresero solo nel settembre con il numero 9, in seguito all’individuazione di una nuova tipografia, situata in via Paisiello, 13 a Milano. Da questo luogo gli stampati vengono depositati presso lo studio di Enzo Vittorio Alfieri, in Piazza San Babila, o in quello del prof. Enrico Somarè in via Senato. Via privata Siracusa 2, dove risiedono dall’8 febbraio 1945 Bruno Minoletti e la moglie Virginia Quarello, diventa il nuovo centro di incontro e riferimento del partito.
La distribuzione dei materiali coinvolge poi gran parte degli attivisti del partito ed in particolare alcune giovani collaboratrici quali Elda Pandini e Maria Bignami. Con l’avvicinarsi della liberazione anche le azioni di diffusione diventano più audaci, come riferisce nelle sue memorie Virginia Quarello: “ Ieri Fabio, Mario, Guido Mostzer e un altro amico sono giunti con una automobile dinanzi al “Bagutta” decisi a distribuire il terzo numero de “La Libertà”. Mario voleva fare un discorso. Sono entrati nel ristorante con i giornali clandestini. Ma un capitano della guardia nera ha subodorato il tranello. Ha estratto la rivoltella. Un po’ di sparatoria. È stato disarmato. Fra il pubblico solo un ferito lieve. Mario ha fatto ugualmente il suo discorso. E gli altri tre hanno distribuito i giornali. E se ne sono andati trionfanti.”
Bibliografia:
-Virginia Quarello Minoletti, Via privata Siracusa, Milano, Edizioni Due Torri, 1946.
-Ercole Camurani (a cura di), La stampa clandestina liberale, 1943-1945, vol. 1, La stampa periodica, Poligrafici, Reggio Emilia 1968

Scheda tratta da stampaclandestina.it

Leggi le prime pagine

26 aprile 1945

27 aprile 1945

28 aprile 1945

29 aprile 1945

30 aprile 1945

1 maggio 1945

2 maggio 1945

3 maggio 1945

4 maggio 1945

5 maggio 1945

6 maggio 1945

7 maggio 1945

8 maggio 1945

9 maggio 1945

Le testate sono conservate presso l’emeroteca dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri

Avanti!

Italia Libera

La Libertà

Il Nuovo Corriere

Il Popolo

L’Unità

Percorso cronologico 26 aprile – 9 maggio 1945